Pietra di Luce: vivere la libertà con decisione

Questo blog è nato dal desiderio di un gruppo di ragazzi di condividere e scambiare testi di Karol Wojtyla, poetici e teatrali, letterari e non. Alcuni testi verranno proposti nei diversi post, ma tu che leggi potrai arricchire il blog di quelli che più piacciono a te, aggiungendoli nei commenti o inviandoci una mail perchè diventino un nuovo post.
"Pietra di Luce" è il titolo di una raccolta di poesie di Karol Wojtyla, e speriamo che le parole di quest'uomo, così ricco in umanità, siano per noi altrettante pietre di luce, gioielli incastonati nel profondo del nostro cuore, per illuminare la verità più intima: il nostro essere uomini, liberi, capaci di amare e lottare per una vita che valga la pena!

Dicono di noi...

Un mio amico mi ha scritto:
"Pietra di luce. E' una settimana che penso a questa immagine meravigliosa e piena di significati. All'inizio ho pensato al diamante. Al diamante che illumina, bello e puro, prezioso, come una perla che una volta trovata non si è disposti a lasciare. Poi ho pensato alla pietra come fondamento luminoso della mia vita e della vita di tante persone e ho lasciato che questa seconda suggestione mi lavorasse dentro. Poi ho pensato ai miei peccati, al mio cuore di pietra. Come può il mio cuore di pietra manifestare la luce? E proprio allora questa splendida immagine mi ha parlato con più profondità. Nell'incontro con Dio, con Cristo che entra nella storia dell'uomo senza censurare niente, i nostri limiti, i nostri peccati, le nostre croci, la pietra dura di cui siamo fatti diventano luce, diventano la nostra salvezza. Cantava Leonard Cohen: Forget your perfect offering. There is a crack, a crack in everything. That's how the light gets in. That's how the light gets in. Dalle crepe, che noi spesso rifiutiamo, da lì entra la luce. Ecco quando dico di non limitare lo studio ad un tema, ma di far lavorare le parole delle poesie con quello che avete dentro."

domenica 1 maggio 2011

Per noi che abbiamo festeggiato

La sorgente
Seno di bosco discende al ritmo di montuose fiumare...
Se vuoi trovare la sorgente, devi proseguire in su, controcorrente.
Penetra, cerca, non cedere, tu lo sai, dovrebbe essere qui, da qualche parte -
Sorgente, dove sei?... Dove sei, sorgente?!
Un silenzio...
Torrente di bosco, torrente, svelami il mistero della tua origine!
(Un silenzio... - perché taci? Hai sottratto alla vista scrupolosamente il mistero della tua scaturigine).
Consentimi di aspergere le labbra d'acqua della sorgente, di percepire la freschezza - freschezza vivificante.


[dal Trittico Romano, Giovanni Paolo II]



Un'immagine di tutti quelli che hanno atteso tanto questo giorno.
Ma lo hanno vissuto, forse, da quando Giovanni Paolo II lo hanno incontrato sul proprio cammino.
Grazie.

Sonia

sabato 30 aprile 2011

Per noi che ci prepariamo a festeggiare!!!

A chi sei anni fa credeva che fosse l'atto conclusivo,
a chi credeva che questa fosse l'immagine giusta per un atto conclusivo
e a chi si è dovuto felicemente ricredere :)
Tanti auguri e buona festa a tutti!!!

Maria


lunedì 25 aprile 2011

Restituire all'uomo la sua propria identità (2)





Ogni filosofia contiene in genere elementi positivi, elementi cosiddetti motiri, che non possono essere considerati a sè stanti. La considerazione deve essere globale e inserita in una visione complessiva del problema umano.
Pertanto, il concetto di alienazione, pur nato in un'epoca diversa e radicato in altri sistemi filosofici e in un'altra antropologia, deve essere confrontato con la contrapposizione fatta da Paolo di Tarso nella prima lettera ai Corinzi dell'uomo spirituale all'uomo carnale. Se noi facciamo questo confronto, arriviamo alla conclusione che nessuna tendenza, nessun programma d'ispirazione materialistica può garantire lo sviluppo dell'uomo spirituale.

L'ispirazione materialistica, infatti, anche con tendenze e premesse più umanistiche, conduce allo sviluppo dell'uomo carnale. Non farà dunque il gioco dell'alienazione? Non contribuirà a privare l'uomo della sua propria identità, di ciò che lo rende veramente uomo? Sullo stesso piano dell'alienazione si deve anche considerare qul tipo di socializzazione in cui, malgrado le dichiarazioni d'intenzione, non si concede spazio alla persona umana nella sua completa verità interiore; e l'uomo viene subordinato unilateralmente, declassato ad elemento della massa anonima, oppure alle mansioni di un robot della produzione. La Chiesa, come cosciente comunità radunata intorno all'Eucarestia, riveste anche su questo punto un enorme significato, come pure la conseguente realizzazione e difesa della libertà spirituale dell'uomo, libertà della cosienza morale e della religione, secondo il magistero del Concilio.







[da "Il papa che viene dall'Est", pubblicato da Sperling & Kupfer nel 1979]

lunedì 18 aprile 2011

Anthem- Leonard Cohen



Ed ecco la canzone citata dal nostro amico in apertura di blog!!!
Buon ascolto a tutti :)

http://www.youtube.com/watch?v=_e39UmEnqY8

Restituire all'uomo la sua propria identità


L'attività di Giovanni Paolo II nei confronti del blocco comunista è stata multiforme.



Dal 16 ottobre 1978, con innumerevoli segnali lanciati a tutti i popoli dell'Europa dell'est, ha inviato messaggi per rassicurare gli uomini, ha diffuso le idee, i valori e i princìpi, ha indicato la via che avrebbe accelerato il crollo dell'Urss.
E' diventato la voce della "Chiesa del silenzio" decidendo di ignorare la divisione, ratificata dagli accordi di Helsinki del 1975, che da quarant'anni dualizzava l'Europa. Solo per fare alcuni esempi, davanti ai rappresentanti delle istituzioni europee a Bruxelles (1985), nel corso della sua visita nella Repubblica Federale Tedesca (1987), davanti al Parlamento europeo a Strasburgo(1988), egli ha affermato che la "...divisione dell'Europa é solo un incidente" e, all'inizio degli anni Ottanta, che "...il comunismo avrà fine grazie all'uomo, che in quanto soggetto e oggetto della propria storia deve accelerarne i tempi".
Questo brano tratto da "Il papa che viene dall'Est", pubblicato da Sperling & Kupfer nel 1979, in cui si svolge un dialogo tra Giovanni Paolo II e Noberto Valentini e Milena Bacchiani, contiene le ragioni che hanno determinato la fine del comunismo sovietico, le stesse che già da arcivescovo di Cracovia aveva fermamente sostenuto. [Maria]




"Il concetto di alienazione fu creato dalla filosofia del XIX secolo ed è diventato il punto centrale dell'antropologia marxista. Con l'aiuto di questo concetto, Marx e i suoi seguaci hanno cominciato la lotta contro tutto ciò che, a loro dire, disumanizzava l'uomo e lo privava della sua autenticità. Come sappiamo, a loro avviso l'alienazione proviene non soltanto dalle strutture socio-economiche, basate sulla proprietà privata dei mezzi di produzione, non solo dallo stato che, come organizzazione, protegge queste strutture, ma anche da ogni forma di religione".

domenica 17 aprile 2011

Essere veramente liberi: essere uomini "per gli altri".

Trascuriamo con questo post le fonti principali del blog (poesie e testi teatrali di Giovanni Paolo II) per tornare alle "fondamenta" del nostro percorso. E la domanda, in questa domenica pomeriggio(e non solo...), è: che cos'è la verità?


E in questo campo le parole di Cristo: «Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi», diventano un programma essenziale. I giovani - se così ci si può esprimere - hanno congenito il «senso della verità». E la verità deve servire per la libertà: i giovani hanno anche spontaneo il «desiderio della libertà». E che cosa significa essere liberi? Significa saper usare la propria libertà nella verità: essere «veramente» liberi. Essere veramente liberi non significa affatto fare tutto ciò che mi piace, o ciò che ho voglia di fare. La libertà contiene in sé il criterio della verità, la disciplina della verità. Essere veramente liberi significa usare la propria libertà per ciò che è un vero bene. Continuando dunque: essere veramente liberi significa essere un uomo di retta coscienza, essere responsabile, essere un uomo «per gli altri».


Lettera Apostolica Dilecti Amici per l'Anno Internazionale della Gioventù, Giovanni Paolo II, 1985







domenica 10 aprile 2011

L'eternità dell'uomo passa attraverso l'amore


Quante volte ci accontentiamo di troppo poco nell’amore. L’unica cosa che veramente conta nella nostra vita, siamo pronti a barattarla con troppa facilità. Nell’amore dovremmo essere più ambiziosi, puntare in alto, molto in alto: solo un amore così è degno dell’uomo e solo un amore così può renderci davvero felici. Ma forse nemmeno sappiamo più “quale” amore cercare, tra tante proposte difformi e così spesso deludenti …
Giovanni Paolo II sembra avere un’ideale da indicarci: che sia un ideale possibile, un ideale vero…? (Tina)


L’amore non è un’avventura. Prende sapore da un uomo intero. Ha il suo peso specifico. È il peso di tutto il tuo destino. Non può durare un solo momento. L’eternità dell’uomo passa attraverso l’amore. Ecco perché si ritrova nella dimensione di Dio: solo lui è Eternità.

[La bottega dell’orefice, II]